Da piccola mi divertivo con le mie due amiche del cuore, che per privacy chiamerò Culo e Camicia, ad appiccicare su prodotti già esistenti immagini diverse per attribuire loro nuove identità e cercare di rivenderli al mercato nero, ovvero sul marciapiede alle vecchiette e per ricreazione alle fanciulle che ci stavano sulle palle.
Dopo aver venduto "sapone fatto in casa", candele a forma di topo e dopo aver regalato alle maestre profumi composti da acqua, pigmento di punta di pennarello e un pizzico di rosmarino e lavanda, ci siamo evolute ed abbiamo creato un nuovo marchio. Più precisamente, a Culo venne la brillante idea di modernizzare vecchi dentifrici facendo credere all'ignaro pubblico coetaneo che le figure delle Barbie, che noi avevamo incollato, fossero originali, spacciandoli quindi per prodotti Barbie. Camicia, abile nell'arte di Giovanni Muciaccia, si occupava principalmente del packaging. Io, naturalmente, ero la copywriter, cioè mi occupavo di gestire la parte testuale: nomi dei prodotti e la frasetta motivazionale. Non contente, abbiamo anche redatto un giornale a caduta mensile in cui mostravamo le promozioni sui vari prodotti in vendita.
Posso assicurare che il Kentifricio andava a ruba.
Ancora non mi spiego il perché.
Hai trascurato l'importante sezione Accessori della nostra società destinata all'impareggiabile successo nel campo della profumeria: i bellissimi anelli in rame e le treccine in lana multicolore, oggetti di tendenza che non potevano mancare ad un'attività completa come la nostra.
RispondiEliminaCiao, Unknown. Ho ancora qualche prototipo di anello, ancora lì nel vecchio laboratorio, cioè fuori in stalla. Dovremmo parlarne.
RispondiEliminaComunque ti ho riconosciuto, Culo!